“E intanto fuori dall’Europa come in Zombie di Romero arrivano le masse senza soldi né lavoro”, cantavano già nel 2006 i SottoFasciaSemplice nella celebre “Come mai”, vera nefasta profezia su cosa sarebbe accaduto negli anni successivi in Europa.
Ma del resto è dall’inizio degli anni ’90 che certi movimenti hanno avuto ben chiaro a che avrebbe portato la globalizzazione e l’immigrazione incontrollata. Però la società “perbene” ha pensato bene di ghettizzarli, deriderli e criminalizzarli, invece di provare ad ascoltarli. Ed ora che finalmente anche da noi si iniziano a raccogliere i frutti velenosi di una semina malata, come in questi giorni nel quartiere Corvetto di Milano, tutti a chiedersi come mai…
La sinistra ovviamente fa finta di non saperlo: parla di generico disagio, quando è evidente a tutti che la componente razziale ha un peso specifico in tutto questo. Non puoi importare migliaia e migliaia di persone senza arte né parte pensando di inserirle in un contesto già non florido. Le esperienze di Parigi, Londra e Bruxelles avrebbero già dovuto mettere sul chi va là, ma nessuno ha la reale intenzione di fermare tutto questo.
La risposta dello Stato è poi alquanto imbarazzante: lasciare fare finché le rivolte non si esauriscono da sole per sfinimento. Immaginatevi se invece di centinaia di nord africani al Corvetto ci fossero ragazzi bianchi: oggi leggeremmo di decine e decine di arresti e di titoloni sui giornali che blaterano sull’emergenza razzismo.
Ed allora “ci chiederete come mai ma noi non vi risponderemo, veniteci a cercare ma noi non ci saremo”.
Nessun commento:
Posta un commento