venerdì 20 dicembre 2024

Per gli LGBTQ la blasfemia non è un problema, il nome di Gesù sì...


Durante il campionato di Premier League, la federazione calcistica inglese ha imposto ai capitani di indossare una fascia arcobaleno per sostenere la comunità LGBTQIA+. Guehi, cristiano devoto e figlio di un ministro protestante, ha rispettato l'indicazione ma vi ha scritto sopra «I love Jesus», e successivamente «Jesus loves you». Questo gesto ha suscitato critiche dalla Football Association, che vieta messaggi politici o religiosi sui kit di gioco, mettendo il giocatore a rischio squalifica.


Nonostante le pressioni, Guehi ha ricevuto il sostegno del suo allenatore e della squadra, nonché numerosi messaggi di solidarietà sui social. Il padre del calciatore ha sottolineato che il messaggio non era offensivo, bensì un’espressione di fede e amore universale. Eppure, il problema sembra risiedere non nel messaggio religioso, ma nel fatto che abbia “macchiato” il simbolo dell’ideologia arcobaleno, intaccandone la narrazione dominante.


Ma allora se espressioni religiose vengono censurate, mentre immagini sacre vengono strumentalizzate nei Gay Pride o nei presepi “inclusivi”, emerge una contraddizione evidente. L’ideologia arcobaleno appare tollerante solo a senso unico, nessuno spazio per la libertà di fede e di espressione, specialmente quando queste sfidano il pensiero politicamente corretto che proprio loro vogliono imporre!"

Da Pro Vita e Famiglia

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