“Una volta mi disse di passarlo a prendere a casa, perché lui a Roma non guidava, girava con l’autista.
Quel giorno però era a piedi.
Arrivo a casa, era come al solito mezzo nudo.
Gli dico di sbrigarsi, perché Zoff era inflessibile e se arrivavi in ritardo le multe fioccavano.
Lui mi offre una birra, mi accende la televisione e
mi fa mettere seduto in salone.
Dopo dieci minuti, niente. Lo chiamo, salgo a cercarlo, niente. Era sparito.
Esco e mi rendo conto che mi aveva rubato la macchina ed era andato al campo di allenamento, lasciandomi a piedi. Chiamo di corsa un taxi e quando arrivo in ritardo clamoroso, a Tor di Quinto, lui si rivolge a Zoff e comincia a urlare:
‘Multa Mister! Multa, multa!’, con tutti i compagni in coro, piegati dalle risate perché sapevano dello scherzo.
Ma questo è normale.
Perché lui era capace di tutto:
anche di farti i bisogni dentro i calzini da gioco e di rimetterteli come se nulla fosse appoggiati sugli scarpini”.
LUIGI CORINO su GASCOIGNE
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