𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶
Partendo dal presupposto che il divieto di manifestare e, di conseguenza, di esprimere la propria opinione sia la sconfitta di uno stato che si definisca civile (oltre al fatto che poi, ovviamente, il divieto verrà disatteso con conseguenze inevitabili sull’ordine pubblico) e sulle ragioni e i torti dei conflitti bellici, che vanno ben al di là del semplice e banale tifo da stadio, mi concedo la riflessione sulla particolarità per la quale gente di sinistra, femministe e addirittura la comunità LGBTQ manifestino a favore non solo della Palestina, ma persino dell’Iran! Ognuno è libero di fare ciò che vuole, sia chiaro, ma fa sorridere pensare a chi marcia col culo di fuori al Gay Pride parteggiare per gli ayatollah: sarebbe come vedere i maiali che manifestino a favore dei diritti dei macellai!
Ah, poi va beh ci sarebbe l’altro classico cortocircuito della sinistra: a favore di qualsiasi sovranità, bandiera e confine a patto che non si parli dei fatti di casa nostra.
Eh sì, viviamo proprio tempi strani, vale un po’ tutto e il contrario di tutto.
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