𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶
Il governo ne azzecca una dichiarando la maternità surrogata reato universale e nemmeno questo va bene alla sinistra (chiamiamola sinistra per convenzione o, meglio, circonvenzione di incapaci). C’erano tempi nei quali il vecchio PCI, qualsiasi cosa si potesse pensare di esso, faceva come suo punto cardine il concetto di famiglia come base della società: basti pensare, tanto per andare sul nazional popolare, alla figura di Peppone, creata da Giovannino Guareschi e poi magnificamente portata sul grande schermo da Gino Cervi.
Ora no, il nucleo familiare tradizionale è un qualcosa che va combattuto con tutte le forze, anche a costo di risultare dei pazzi furiosi con notevoli turbe psichiche. Ecco che allora, miracolosamente, spuntano come funghi storie di donne che hanno affittato il proprio utero a milionari gay (ma ora pure etero, che alcune donne vogliono sì il figlio ma mica la pancia…), non per il vil denaro, non sia mai! Lo fanno per un altissimo senso morale e di altruismo nei confronti di persone più sfortunate, ma con conti correnti a sei zeri, casualmente! Ed ecco che poi dicono che ci restano pure in contatto e ne nasce una grande amicizia e sono tutti felici. A parte il bambino, magari…
No, mi spiace, anche oggi devo affermare che non ci sia un domani.
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