mercoledì 30 ottobre 2024

Estrema sinistra tenta di assaltare una chiesa. Ultras li mettono in fuga - Polonia, qualche anno fa


 

Point Break - Bodhi


 


"Noi non ci battiamo per i soldi, noi ci battiamo contro il sistema, quel sistema che uccide lo spirito dell'uomo; noi siamo l'esempio per quei morti viventi che strisciano sulle autostrade nelle loro infuocate bare di metallo, noi dimostriamo con la nostra opera che lo spirito dell'uomo è ancora vivo."

La nazionale francese nel 1970...


 "La nazionale francese nel 1970...Non c'è un solo calciatore di colore nonostante la Francia avesse vasti  possedimenti coloniali in Africa occidentale...Il quarto in piedi da sinistra è Georges EO credo di origini algerine anche se nato in Francia"

dalla rete

𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶 di Roberto Johnny Bresso



Ho scoperto che esiste l’Inferno in Terra, si trova a Milano ed ha preso il nome di “Cohabs”. In buona sostanza 27 sciroccati decidono di vivere nella stessa casa con ognuno una propria stanza, Netflix e spazi comuni, dove svolgere “attività sociali”. Praticamente una versione privata del “Grande Fratello”, con l’aggravante che qui sei tu a dover pure pagare per questo “privilegio”.
Parliamoci chiaro: la convivenza spesso è già ardua con le persone che ami, figuriamoci con gente a caso! Io voglio sperare che sia una sorta di esperimento sociale per analizzare le varie turbe mentali e capire quanto sia facile trasformare un uomo qualunque nel Michael Douglas di “Un giorno di ordinaria follia”.
Comunque trovo veramente affascinante come questa società sia sempre più schizofrenica: da un lato finge di volerti aprire a diverse culture (rigorosamente sul tuo territorio e sempre più arroganti), dall’altro ti spinge a non muoverti più da casa, tanto hai già tutto ciò di cui hai bisogno.
In buona sostanza, mentre dal tuo divano ti gusti una serie tv che ti fa vedere quanto sia meraviglioso il mondo multirazziale, se ti affacci alla finestra vedrai le strade in fiamme e gang scannarsi per un monopattino o uno smartphone.
Ma in fondo che ti frega? Mica devi scendere in strada: la tua cena la sta portando ora il rider. Sempre che arrivi vivo al tuo domicilio, ma tanto al massimo lo sostituiranno con un drone.

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Blue Day, canzone per il Chelsea di Suggs dei Madness


Blue Day, canzone
per il Chelsea 

di Suggs dei Madness

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 Blue Days | Suggs

Chelsea, ovvero la casa dei deviati di Londra Ovest


 Chelsea, ovvero la casa dei deviati di Londra Ovest

Oggi torniamo ad occuparci dei personaggi da folli libagioni del football, quelli che nel corso degli anni hanno contribuito a creare un’epica che, volenti o nolenti, fa parte dell’immaginario calcistico quanto i protagonisti sul campo. E poi, diciamocelo francamente, i calciatori di oggi sono quasi tutti così noiosi e stereotipati che viene naturale rivolgere uno sguardo alle care vecchie gradinate.

Quando tifare Chelsea era anticonformista

Se pensiamo al Chelsea attuale il pensiero va alla squadra più posh di Londra: ad una zona ricca ed espressione della Cool Britannia, alla squadra milionaria prima russa ed ora statunitense, a Vialli, Zola e Gullit, ad uno Stamford Bridge sempre gremito di turisti da ogni parte del mondo, a giapponesi che scattano foto dopo aver visitato i luoghi del film Notting Hill con Julia Roberts ed Hugh Grant. Ma non è sempre stato così, anzi. C’è stato un periodo nel quale tifare per i Blues era tutto tranne che una cosa alla moda e quelli erano i tempi degli Headhunters e della loro ala più estrema.


LA "DIGNITA' " DI UN "POLITICALLY CORRECT"


Dignità.... Ognuno ha una concezione di questa parola 
e magari non coincide proprio per niente 
con quella di chi si vorrebbe sempre sentire in diritto 
di giudicare dall'alto di un piedistallo 
come sono abituati a fare certi personaggi "politicamente corretti"

 
"Prima che la notizia vi arrivi da altri, ve lo dico io.


Sono stato zitto per tre anni. Ho aspettato in silenzio perché ho sempre creduto - e continuo a credere - nella giustizia. Ci ho rimesso in salute e lavoro. 


Ma quello che è successo oggi davvero è per me un’abnormità a cui credevo e speravo di non assistere. Un punto di non ritorno. Ma anche di partenza. 


Nel Paese al contrario, oggi sono stato condannato a pagare 20.000 euro (VENTIMILA!) tra risarcimento e spese legali per aver semplicemente fatto il mio mestiere di giornalista. Che è quello di informare.


Per aver osato portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’incarico di ambasciatore di un fascista conclamato e mai pentito con una petizione che ha raccolto 150.000 firme (tra cui tantissimi di voi) e in cui - lo ripeto e ne faccio punto d’orgoglio - ho elencato, uno dopo l’altro, solo e soltanto una serie di fatti POLITICAMENTE (non giuridicamente, politicamente) incompatibili col suo ruolo di altissimo rappresentante all’estero di un Paese chi si richiama alla Costituzione antifascista.


L’abbiamo scritta in quattro quella petizione.

Quei fatti li ha denunciati l’Anpi.

Li hanno portati in Parlamento tutte le forze politiche di opposizione.

Li hanno riferiti i testimoni oculari.

Sono nero su bianco su decine e decine di articoli di giornale.


Non posso accettare di vivere in un Paese in cui si cancella con un colpo di spugna l’articolo 21 e la libertà di critica costituzionalmente garantita.


Ma, soprattutto, non posso tollerare di vivere in un Paese che non solo venga rappresentato da un fascista, ma che addirittura lo promuove.

20.000 euro per aver espresso una critica legittima giornalistica e politica è un’anomalia assoluta e abnorme che non solo mi sconcerta umanamente e professionalmente, ma che rappresenta un pericoloso precedente e un messaggio inquietante: guai a mettersi contro i potenti (quelli veri) perché questa è la fine che farete.


Siamo tutti sotto attacco. In gioco qui non c’è il torto o la ragione di un singolo giornalista (che spetterà alla magistratura valutare) ma un intero Paese in balia e in ostaggio di un esperimento su vasta scala di regime fascista.


Sappiano che non mi fermerò qui. Non finisce qui, non così, ve lo prometto e me lo prometto.

Non l’ho mai fatto in tutta la mia vita. Non mi spaventerò certo ora.


È solo il primo grado. Sto valutando in queste ore tutte le strade percorribili per andare fino in fondo e ristabilire, nel mio piccolo, una verità in questa storia e un principio non derogabile: che la giustizia esiste e che difende e tutela chi crede ancora nell’antifascismo e nei suoi valori altissimi.


Non smetterò mai di lottare per questo, dovessi rinunciare a tutto. 

Mai la dignità".


................................Dignità................................

 Ognuno ha una concezione di questa parola 

e magari non coincide proprio per niente 
con quella di chi 
si vorrebbe sempre sentire in diritto 
di giudicare dall'alto di un piedistallo 
come sono abituati a fare certi personaggi "politicamente corretti"


Fiorentina - Roma, 28 ottobre 2024: discesa in campo!


 

Carletto Mazzone, nè padroni, nè padrini


“Sono sempre stato un cane sciolto.
 Avanti tutta, come un navigatore solitario. 
Mai avuto padrini, né sponsor.
 Mai fatto parte di lobby di potenti dirigenti, 
mai goduto del favore di giornalisti condiscendenti o di raccomandazioni.
 Se ho ottenuto qualcosa lo devo a me stesso,
 alla mia determinazione e alla passione 
che ho messo nella mia carriera.
 E sono orgoglioso di essere un grande professionista, 
magari non un grande allenatore, 
ma certamente un professionista e un uomo perbene.”

Carlo Mazzone


 

PAUL, REST IN PEACE


 

i Peaky Blinders


 Gran Bretagna, la gente pensa che i Peaky Blinders

 siano stati avvistati in un match tra West Brom e Watford nel 1920

martedì 29 ottobre 2024

Trieste, gli auguri per i 30 anni di attività dei SAB Monza


 

Ultras Trieste in campo, Triestina - Spal, 1992


 

LUIGI CORINO su GASCOIGNE


“Una volta mi disse di passarlo a prendere a casa, perché lui a Roma non guidava, girava con l’autista. 
Quel giorno però era a piedi.
 Arrivo a casa, era come al solito mezzo nudo. 
Gli dico di sbrigarsi, perché Zoff era inflessibile e se arrivavi in ritardo le multe fioccavano. 
Lui mi offre una birra, mi accende la televisione e
 mi fa mettere seduto in salone. 
Dopo dieci minuti, niente. Lo chiamo, salgo a cercarlo, niente. Era sparito.
Esco e mi rendo conto che mi aveva rubato la macchina ed era andato al campo di allenamento, lasciandomi a piedi. Chiamo di corsa un taxi e quando arrivo in ritardo clamoroso, a Tor di Quinto, lui si rivolge a Zoff e comincia a urlare: 
‘Multa Mister! Multa, multa!’, con tutti i compagni in coro, piegati dalle risate perché sapevano dello scherzo. 
Ma questo è normale. 
Perché lui era capace di tutto: 
anche di farti i bisogni dentro i calzini da gioco e di rimetterteli come se nulla fosse appoggiati sugli scarpini”.

LUIGI CORINO su GASCOIGNE


 

Rangers Glasgow: Gascoigne e Gattuso


"Appena tornato in cabina dopo la doccia ho sentito un odore sgradevole..."

Rangers Glasgow: Gascoigne e Gattuso 
“Era il mio primo allenamento con i Rangers. Appena tornato in cabina dopo la doccia ho sentito un odore sgradevole. Ho preso i miei boxer e notato che dentro c’era qualcosa di pesante. 
In parole povere, Gascoigne aveva fatto il "bisogno grosso" dentro le mie mutande.
Tutto ciò semplicemente perché era un pazzo al quale piaceva fare scherzi del genere. 
Questo era il suo modo di essere.
 Alla fine sono tornato a casa senza mutande. I Rangers ci imponevano un preciso dress code. In un grande magazzino Gascoigne mi comprò quattro o cinque vestiti. Era stato il club a dirgli di farlo. Il denaro mi sarebbe poi stato detratto dal mio stipendio. Più tardi chiesi alla squadra quando saldare quel debito.
La loro risposta fu: “Ci ha già pensato Gascoigne”.”


 

FIGHT CLUB: Consumismo, Edonismo, Esistenzialismo - FANTASTICA RCENSIONE ! -


 

Ultras Trieste a Livorno, 2003-04


 

Padova, 1981-82


 

Roma - Monza, 1952


 

Sambenedettese


 

La filosofia di Tyler Durden | Fight Club


 

29 OTTOBRE 1999


29 OTTOBRE 1999.

Un quarto di secolo fa usciva in Italia "Fight Club" 

#FightClub (1999)



 

Mods Bologna a Parma, metà anni '80


 

Legia Varsavia


 

L'attore britannico Hugh Grant esulta al gol segnato durante Como-Parma


 

Juventus, i Drughi


 

Inter


 

Roma, striscione in ricordo dell'attore di fede laziale Adamo Dionisi


 

Trento - Triestina 1978-79


 

Cavesi a San Siro contro il Milan, 1982-83 -2 Foto-




 

Bologna, anni '90


 

Vinnie Jones e Paul Gascoigne si incontrano di nuovo nel 2024


 

domenica 27 ottobre 2024

GRANATA KORPS

 


Interisti a Bergamo, 2001-2002


 

Catania


 

Brigate Gialloblù in trasferta ad Ancona, 1990-91


 

Brescia - Triestina, 1990-91


 

Ascoli, 1981-82


 

𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶 di Roberto Johnny Bresso


𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶
Il governo ne azzecca una dichiarando la maternità surrogata reato universale e nemmeno questo va bene alla sinistra (chiamiamola sinistra per convenzione o, meglio, circonvenzione di incapaci). C’erano tempi nei quali il vecchio PCI, qualsiasi cosa si potesse pensare di esso, faceva come suo punto cardine il concetto di famiglia come base della società: basti pensare, tanto per andare sul nazional popolare, alla figura di Peppone, creata da Giovannino Guareschi e poi magnificamente portata sul grande schermo da Gino Cervi.
Ora no, il nucleo familiare tradizionale è un qualcosa che va combattuto con tutte le forze, anche a costo di risultare dei pazzi furiosi con notevoli turbe psichiche. Ecco che allora, miracolosamente, spuntano come funghi storie di donne che hanno affittato il proprio utero a milionari gay (ma ora pure etero, che alcune donne vogliono sì il figlio ma mica la pancia…), non per il vil denaro, non sia mai! Lo fanno per un altissimo senso morale e di altruismo nei confronti di persone più sfortunate, ma con conti correnti a sei zeri, casualmente! Ed ecco che poi dicono che ci restano pure in contatto e ne nasce una grande amicizia e sono tutti felici. A parte il bambino, magari…
No, mi spiace, anche oggi devo affermare che non ci sia un domani.



 

10 FEBBRAIO - UNA STORIA DA RICORDARE