mercoledì 30 ottobre 2024
Point Break - Bodhi
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dalla rete
𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶 di Roberto Johnny Bresso
Chelsea, ovvero la casa dei deviati di Londra Ovest
Chelsea, ovvero la casa dei deviati di Londra Ovest
Scritto da Roberto Johnny Bresso
Oggi torniamo ad occuparci dei personaggi da folli libagioni del football, quelli che nel corso degli anni hanno contribuito a creare un’epica che, volenti o nolenti, fa parte dell’immaginario calcistico quanto i protagonisti sul campo. E poi, diciamocelo francamente, i calciatori di oggi sono quasi tutti così noiosi e stereotipati che viene naturale rivolgere uno sguardo alle care vecchie gradinate.
Quando tifare Chelsea era anticonformista
Se pensiamo al Chelsea attuale il pensiero va alla squadra più posh di Londra: ad una zona ricca ed espressione della Cool Britannia, alla squadra milionaria prima russa ed ora statunitense, a Vialli, Zola e Gullit, ad uno Stamford Bridge sempre gremito di turisti da ogni parte del mondo, a giapponesi che scattano foto dopo aver visitato i luoghi del film Notting Hill con Julia Roberts ed Hugh Grant. Ma non è sempre stato così, anzi. C’è stato un periodo nel quale tifare per i Blues era tutto tranne che una cosa alla moda e quelli erano i tempi degli Headhunters e della loro ala più estrema.
LA "DIGNITA' " DI UN "POLITICALLY CORRECT"
"Prima che la notizia vi arrivi da altri, ve lo dico io.
Sono stato zitto per tre anni. Ho aspettato in silenzio perché ho sempre creduto - e continuo a credere - nella giustizia. Ci ho rimesso in salute e lavoro.
Ma quello che è successo oggi davvero è per me un’abnormità a cui credevo e speravo di non assistere. Un punto di non ritorno. Ma anche di partenza.
Nel Paese al contrario, oggi sono stato condannato a pagare 20.000 euro (VENTIMILA!) tra risarcimento e spese legali per aver semplicemente fatto il mio mestiere di giornalista. Che è quello di informare.
Per aver osato portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’incarico di ambasciatore di un fascista conclamato e mai pentito con una petizione che ha raccolto 150.000 firme (tra cui tantissimi di voi) e in cui - lo ripeto e ne faccio punto d’orgoglio - ho elencato, uno dopo l’altro, solo e soltanto una serie di fatti POLITICAMENTE (non giuridicamente, politicamente) incompatibili col suo ruolo di altissimo rappresentante all’estero di un Paese chi si richiama alla Costituzione antifascista.
L’abbiamo scritta in quattro quella petizione.
Quei fatti li ha denunciati l’Anpi.
Li hanno portati in Parlamento tutte le forze politiche di opposizione.
Li hanno riferiti i testimoni oculari.
Sono nero su bianco su decine e decine di articoli di giornale.
Non posso accettare di vivere in un Paese in cui si cancella con un colpo di spugna l’articolo 21 e la libertà di critica costituzionalmente garantita.
Ma, soprattutto, non posso tollerare di vivere in un Paese che non solo venga rappresentato da un fascista, ma che addirittura lo promuove.
20.000 euro per aver espresso una critica legittima giornalistica e politica è un’anomalia assoluta e abnorme che non solo mi sconcerta umanamente e professionalmente, ma che rappresenta un pericoloso precedente e un messaggio inquietante: guai a mettersi contro i potenti (quelli veri) perché questa è la fine che farete.
Siamo tutti sotto attacco. In gioco qui non c’è il torto o la ragione di un singolo giornalista (che spetterà alla magistratura valutare) ma un intero Paese in balia e in ostaggio di un esperimento su vasta scala di regime fascista.
Sappiano che non mi fermerò qui. Non finisce qui, non così, ve lo prometto e me lo prometto.
Non l’ho mai fatto in tutta la mia vita. Non mi spaventerò certo ora.
È solo il primo grado. Sto valutando in queste ore tutte le strade percorribili per andare fino in fondo e ristabilire, nel mio piccolo, una verità in questa storia e un principio non derogabile: che la giustizia esiste e che difende e tutela chi crede ancora nell’antifascismo e nei suoi valori altissimi.
Non smetterò mai di lottare per questo, dovessi rinunciare a tutto.
Mai la dignità".
................................Dignità................................
Ognuno ha una concezione di questa parola
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