LA MIGLIORE GIOVENTU': 𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶 di Roberto Johnny Bresso

mercoledì 11 settembre 2024

𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶 di Roberto Johnny Bresso

𝑳𝑬 𝑷𝑬𝑹𝑳𝑬 𝑫𝑬𝑳 𝑩𝑹𝑬𝑺𝑺𝑶

La vicenda boccaccesca della relazione extra coniugale dell’ex ministro Sangiuliano con la Boccia può essere affrontata da diversi punti di vista. Va infatti ribadito che, al di là di eventuali responsabilità penali, un ministro (soprattutto in Italia, visto il passato recente, ed in questo particolare momento storico) avrebbe il dovere di comportarsi sul piano pubblico con la rettitudine e l’incorruttibilità di un monaco tibetano e non come in un film dei Vanzina con Boldi e De Sica, quindi ben vengano le dimissioni (tardive, perché il pietoso spettacolo alla “Stranamore” messo in piedi al TG1 ce lo saremmo risparmiato volentieri). Sulla Boccia invece meglio stendere un velo pietoso e speriamo finisca presto inghiottita dal nulla cosmico dalla quale è spuntata.

Affrontando la questione dal punto di vista più serio invece non posso che notare come, al solito, questi patetici teatrini servano a distrarre l’opinione pubblica, la quale si sollazza con gossip di infimo livello, al posto che preoccuparsi di fatti ben più rilevanti, da noi come nel mondo.

E, infine, constato come, istigata o spontanea che sia questa ridicola vicenda, la sinistra non perda tempo a cavalcarla per arrivare al vero nocciolo della questione: i soldi pubblici alla cultura alla quale attinge da decenni, alla faccia del tanto decantato rischio di impresa che il PD, seguendo ormai da anni la linea dei democratici americani, impone a noi ma non a loro stessi. Per i suoi accoliti vale ancora il tanto amato assistenzialismo di stampo sovietico.

Ed ecco allora schierare gli ormai impolverati Nanni Moretti e Gabriele Muccino, che urge un cambio di rotta dal nuovo ministro. Cambio di rotta che significa una cosa sola: ridateci i soldi per produrre altri film di propaganda che nessuno guarderà, ma insomma, noi teniamo famiglia!

E alla fine tutto sommato mi trovo a riflettere amaramente che allo stato attuale i meno peggio siano ancora i cinepanettoni. Al cinema come in politica.

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