š¯‘³š¯‘¬ š¯‘·š¯‘¬š¯‘¹š¯‘³š¯‘¬ š¯‘«š¯‘¬š¯‘³ š¯‘©š¯‘¹š¯‘¬š¯‘ŗš¯‘ŗš¯‘¶
Ormai in Italia, a cadenza stagionale, ci tocca fare la conta dei danni alle cose, quando non addirittura delle vittime, provocati da eventi climatici magari estremi, ma non certamente inaspettati o inaffrontabili.
Del resto la nostra classe politica ha delle colpe davvero enormi, perchĆ© sarĆ pure piĆ¹ comodo per tutti dare la colpa al cambiamento climatico, ma se i soldi vengono stanziati e poi non spesi o persino spariscono magicamente, non ĆØ che sia sempre responsabilitĆ di Giove Pluvio!
Poi, come sempre, una volta che i buoi sono scappati si chiude il recinto, se ne parla per qualche giorno, ci si rinfacciano le responsabilitĆ … e poi il silenzio fino al prossimo ineluttabile disastro.
Resta solamente da salvare la buona volontĆ dei centinaia di volontari che accorrono a dare una mano, ma fa davvero effetto vedere pochissimi immigrati tra loro, gli stessi immigrati che, fino al giorno prima, invece si vedevano ciondolare nelle medesime strade. Ma tutto questo non fa notizia, tanto Repubblica ne troverĆ uno entro un paio di giorni da fotografare con pala in mano e scriverci su un bell’articolo strappalacrime.
E invece sapete chi c’ĆØ sempre in queste situazioni, senza pretendere nulla in cambio? I ragazzi delle curve e i militanti dei movimenti di un’area che va bene solo nel caso ci sia bisogno di voti, altrimenti meglio far finta che non esista, se non quando c’ĆØ da sbattere il mostro in prima pagina.
Insomma, sono quelli che la societĆ indica come i paria coloro che si sporcano le mani (in senso letterale), mentre tutti gli altri fanno sfoggio di frasi vuote e cariche di retorica da quattro soldi.
Nessun commento:
Posta un commento