Trieste, nelle giornate del 5 e del 6 novembre del 1953, cadevano sotto il piombo inglese Piero Addobbati della Giovane Italia, Antonio Zavadil, Francesco Paglia, del FUAN, volontario della RSI e già prigioniero dei comunisti iugoslavi a Borovnica, Leonardo Manzi del raggruppamento giovanile del Movimento Sociale Italiano, Erminio Bassa e Saverio Montano.
Trieste era occupata militarmente fin dal primo maggio del 1945, nei primi 40 giorni dai comunisti iugoslavi, e successivamente, fino al 26 ottobre del 1954, da inglesi e americani.
C'è stato chi si è opposto all'occupazione e ai diktat dei vincitori del secondo conflitto mondiale, che di fatto a Trieste finirà appena nove anni dopo rispetto alla data ufficiale della fine della guerra, con il ricongiungimento di Trieste all'Italia, ad un'Italia sconfitta, quella dei traditori e dei voltagabbana.
La fedeltà alla Patria non va confusa con l'amministrazione dello stato o con le stesse istituzioni, la fedeltà alla Patria corrisponde alla fedeltà ad un'idea, un'idea che nulla ha a che spartire con l'Italia della "costituzione più bella del mondo".
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