"Giusto per ricordare !!
24 marzo 1999, la NATO attacca la Serbia senza alcun mandato ONU. Alle 20.25 iniziano i bombardamenti su Belgrado, una delle più grandi e popolose città del Balcani, per poi estendersi a tutte le città serbe.
Un’aggressione militare in piena regola motivata dal presunto rifiuto di Milosevic di riconoscere autonomia al Kosovo, nonostante la proposta serba ai negoziati (90% dei poteri statali devoluti ad un’autonoma autorità kosovara e l’accettazione alla presenza dei militari internazionali sul campo) non venne nemmeno presa in considerazione. Un assalto attuato con evidente sproporzione di forza e in palese violazione della Carta Onu che vieta interventi militari senza mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Un attacco proditorio e violento contro un’intera popolazione inerme che manda definitivamente al macero gli accordi di Helsinki, caposaldo internazionale dell’ordine mondiale postbellico che sancisce l’intangibilità dei confini degli stati nazionali.
Raid aerei quotidiani e bombardamenti a tappeto a difesa dei separatisti dell’UCK, organizzazione che la stessa risoluzione num. 1160 (3 marzo 1998) del Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva chiaramente definito “terroristica”. Perché, nonostante la propaganda dei media occidentali presentasse ogni singola azione bellica serba come “pulizia etnica”, la verità è che le atrocità furono commesse da entrambe le parti. Così come sostenuto (a denti stretti e a posteriori) da molti (e autorevoli) giornalisti, che arriveranno ad ammettere che gran parte delle vendette e dei massacri si verificarono dopo l’inizio dei bombardamenti NATO e non prima. Facendo definitivamente crollare il castello di bugie che aveva giustificato l’intervento dell’Alleanza atlantica. Menzogne spudorate e a senso unico a cui molti continuano a credere tutt’oggi.
I bombardamenti dureranno 78 lunghissimi giorni, scaricando su città piene di donne e bambini 14mila bombe e 2.700 tonnellate di esplosivo. Di cui almeno 15 tonnellate contenenti uranio impoverito, sostanza che provocherà un disastro ambientale senza precedenti recenti e moltiplicherà esponenzialmente l’insorgenza di tumori e leucemie, soprattutto fra i bambini. Sbriciolando intere città e lasciando in macerie una delle più belle capitali europee.
Le vittime civili saranno almeno tremila (fra cui un centinaio di bambini) i profughi serbi, invece, decine di migliaia. Ma in verità un vero conteggio non verrà mai realmente effettuato.
Per quelle persone non ci sarà nessuna indignazione internazionale. Nessuna piazza addobbata con bandiere serbe, nessun palazzo istituzionale, monumento o metropolitana colorato di bianco-rosso-blu. Nessuna solidarietà e accoglienza. Niente di niente. E sapete perché?
Perché la televisione aveva detto che quella era una guerra “giusta”. Ed era giusta perché gli aggressori eravamo noi. Italia compresa, a capo del governo c'era D'Alema, storico esponente del partito comunista poi evolutosi in una serie di altri partiti, e sulla poltrona del ministro della difesa sedeva Mattarella, attuale presidente della repubblica."
Il Kosovo diverrà l'unico stato islamico, costruito artificialmente su territorio da sempre serbo, in Europa, uno stato dove ci sono stati crimini di guerra, traffici di organi umani e di droga, campi d'addestramento per la jihad islamica, che dal Kosovo ha ricevuto diversi foreign fighters, mentre altri rifugiati in Europa si dedicavano allo spaccio di droga ed allo sfruttamento della prostituzione.
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