AAA Delle Chiaie e Avanguardia Nazionale verso la fine di una persecuzione. Dicembre 2025
Comunicato stampa sulle Procura di Caltanisetta e Delle Chiaie.
DELLE CHIAIE E AVANGUARDIA NAZIONALE VERSO LA FINE DI UNA PERSECUZIONE?
Lo diciamo da anni, era normale che il regime a suo tempo tentasse di eliminare Avanguardia Nazionale perché è stata l’organizzazione rivoluzionaria più pericolosa per le sezioni italiana e sudamericana dell’Ordine Mondiale Liberale.
LE RAGIONI DELL’ODIO
Avanguardia aveva iniziato con gli incidenti di Valle Giulia quando aveva tentato seriamente di rompere la logica degli opposti estremismi tentando di unire tutte le forze giovanili che non riconoscevano l’autorità della Casta e della finta meritocrazia liberale che ne nominava gli esponenti. Il divide et impera era in pericolo.
Avanguardia poi aveva continuato con la Rivolta di Reggio Calabria dove aveva dato voce alla periferia italiana che non sopportava più le decisioni arroganti della Casta e dei suoi partiti complici delle varie mafie locali. Ricordiamo che nei due rioni di Reggio, Sbarre e Santa Caterina, la periferia della periferia dove mancava da sempre l’acqua, la polizia non riuscì ad entrare per sette mesi neanche con le autoblindo. Poi fecero arrivare i carri armati quando Reggio stava per trasformarsi nella Belfast italiana.
E, per finire, col tentativo di sovranismo ante litteram, quando Avanguardia convinse i partiti boliviani a scavalcare i mediatori statunitensi che controllavano le vendite dei prodotti di quel paese. Quelli decidevano quanto vendere, a chi vendere e a che prezzo vendere, fino a quando Avanguardia non iniziò a contattare le maggiori industrie dei Paesi nonallineati per restituire ai boliviani la gestione di quei prodotti.
L’odio verso Avanguardia era diventato internazionale.
INIZIA LA PERSECUZIONE
Tutto questo generò una persecuzione nei confronti di quei militanti rivoluzionari. Una persecuzione tramite l’eliminazione fisica, le accuse giudiziarie e la diffusione di calunnie, necessarie per interrompere la forte potenzialità del messaggio di Avanguardia verso le fasce popolari più prevaricate.
Prima tentarono vari agguati contro delle Chiaie in Bolivia, concordati tra i servizi segreti americani e quelli italiani, come esplicitato a chiare lettere dal documento del Sismi desecretato nel 2014. A causa di quegli agguati avvenne l’omicidio politico di Pierluigi Pagliai, accusato ingiustamente per la strage di Bologna, senza che avesse mai commesso alcun reato. Omicidio mai indagato e ancora oggi irrisolto. Come pure resta irrisolto l’omicidio di un altro militante di Avanguardia Nazionale, Carmine Palladino, assassinato dai sicari del regime nel carcere di Novara. Anch’egli accusato per la strage di Bologna e anch’egli innocente. Era solo un rivoluzionario capace, onesto e coraggioso.
In quel periodo fu tutto un susseguirsi di accuse per le stragi in Italia, durate nel tempo ma poi tutte crollate per le enormi falsità in esse contenute, alcune debordanti nel ridicolo. Valga per tutte l’accusa di aver organizzato la strage di Bologna preparandola in una fabbrica di cerniere a San Giovanni in Persiceto, senza neanche aver controllato se esisteva quella fabbrica.
CI PROVANO ANCHE CON LA MAFIA
Liquefatto il filone delle stragi, la persecuzione era proseguita con l’accusa di un’alleanza tra Delle Chiaie e la mafia siciliana. Basata sul nulla e finita nel nulla come dichiarato dal procuratore Salvatore De Luca titolare delle indagini e come ribadito dal gip. Sul ruolo di delle Chiaie egli dice il 9 dicembre davanti alla Commissione Antimafia: “Giudiziariamente vale zero tagliato”. Poi lo ripete: “Zero tagliato”.





