Un'immagine dei violenti scontri avvenuti nel corso della partita Atalanta - Torino. L'uomo con il cappello, sulla sinistra, sta per estrarre una chiave inglese
Di seguito riportiamo la cronaca dell'evento a cura di Beppe Bracco, per il quotidiano La Stampa (16/01/1978):
«Bergamo, 15 gennaio. Quanto è successo sulle gradinate dello stadio di Bergamo, prima che la partita Atalanta-Torino finisse sullo zero a zero, è qualcosa di veramente molto grave. Non è più il caso di parlare genericamente di fatti estranei allo sport, di cose che non infirmano la bellezza del gioco del calcio, bensì è il momento di dire che si è superato il limite delle intemperanze per sboccare irrimediabilmente nel campo dell'incoscienza e della criminalità. E fuori dallo stadio si è poi accesa un'autentica battaglia fra i tifosi delle due parti e le forze dell'ordine, a conclusione di una giornata drammatica che ha visto la Juventus "campione d'inverno" con una settimana di anticipo (ha 3 punti di vantaggio) battendo la Roma per 2-0.
Sulle gradinate sono stati sparati innumerevoli razzi ad altezza d'uomo e da distanza ravvicinata, tanto che sembra quasi impossibile che questa gazzarra di vaste proporzioni non abbia avuto ben più gravi conseguenze. Infatti, mentre sugli spalti si aprivano come d'incanto improvvisi spazi vuoti (gli spettatori estranei a questo tipo di intemperanze cercavano in tutti i modi dì raggiungere le uscite) i razzi scoppiavano dopo una vivida traiettoria. Poteva succedere qualsiasi cosa: cerchiamo di immaginare l'esplosione di uno di questi ordigni sul viso o sul petto di un malcapitato e tiriamo le somme. Soltanto la sorte ha evitato il peggio e la battaglia si è tenuta nei limiti di una rissa fra individui che sembravano "reduci" da una guerra ben più importante.
I carabinieri hanno sequestrato bottiglie molotov, catene ed anche una pistola (qualcuno dice che non si tratta di un lancia-razzi ma di un'autentica pistola di grosso calibro, ma la cosa non è facilmente controllabile) ed anche tubi e spranghe di ferro. Un ragazzo di 15 anni è stato colpito alla testa e sanguinava abbondantemente, mentre lo trasportavano all'interno degli spogliatoi.
Dice il padre, molto scosso, un medico: "Ho voluto accompagnare i miei figli alla partita soprattutto perché temevo queste cose. La gazzarra, è cominciata venti metri da noi e siamo stati coinvolti, noi che assistevamo tranquillamente alla partita: una cosa è certa, allo stadio non ci verremo mai più!"
Il ragazzo è stato poi medicato e le sue condizioni non sono gravi. Un vigile urbano, Sebastiani, il quale ha fermato due tifosi sequestrando loro la bottiglia molotov, si è fratturato una mano. Gli incidenti sono cominciati nella mattinata, quando sono giunti da Torino i primi treni di tifosi, ci sono stati scontri per le strade della città e due giovani sono stati ricoverati all'ospedale: Fabriizio Bazzana, 21 anni, di Bergamo, e Flavio Petti, 21 anni, di Adrana di San Rocco in provincia di Bergamo. Sono stati giudicati guaribili in dieci giorni. Dopo la partita; l'elenco delle persone colpite si allunga di parecchio: Battista Vavassori, 40 anni. Michele Pagari, 30 anni, entrambi bergamaschi: Antonella Minchiante, 19 anni, Antonio Tornasela, Walter Bertinetti, Serena Rosso Damiano, tutti torinesi (contusioni guaribili in pochi giorni).
Uno scoppio di violenza che non trova spiegazioni. Il fatto che i carabinieri abbiano sequestrato numerose armi improprie non lascia adito a dubbi: chi va allo stadio con simili aggeggi non intende certo assistere in tutta tranquillità ad uno spettacolo calcistico, ma vuole approfittare di qualsiasi occasione per scatenare la violenza. Una violenza, ripetiamo, che soltanto per un caso fortuito non ha avuto ben più gravi conseguenze. Il pullman con i giocatori del Torino ha lasciato lo stadio sotto la scorta delle auto della forza pubblica. Non si sono avuti incidenti perché la guerriglia si era andata manmano calmando. E' sopravvenuto anche un acquazzone, e la pioggia, che cadeva molto forte, ha fatto sì che i malintenzionati si ritirassero. Ultima nota della giornata: due dei pullman che dovevano riportare a Torino i sostenitori granata sono stati gravemente danneggiati ed hanno dovuto affrontare il viaggio di ritorno in condizioni precarie».
( Dalla pagina Facebook spazio 70 )
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