Scontri tra tifosi durante Cesena-Padova del 4 agosto scorso, emessi 34 daspo per complessivi 172 anni lontano dagli stadi
Emessi 34 daspo per i tafferugli tra tifoserie avvenuti domenica 4 agosto 2024, in occasione dell’incontro di calcio tra Cesena e Padova valevole per il turno preliminare della Coppa Italia Frecciarossa stagione 2024/2025.
Secondo quanto ricostruito dalla Polizia, alle 19.20, nell’area circostante lo stadio un gruppo di circa 50 tifosi ultras padovani, alcuni dei quali travisati, armati di aste, manganelli telescopici e bottiglie di vetro, eludendo i dispositivi di controllo predisposti per il servizio di ordine pubblico, giunti in prossimità della tribuna si sono poi diretti, a piedi, verso la curva riservata ai tifosi cesenati e, in particolare, il “Bar Bombonera”, abituale ritrovo degli ultras bianconeri, provocandoli ed invitandoli ripetutamente allo scontro. Nell’occasione i tifosi padovani lanciavano bottiglie in direzione dei rivali, determinando una reazione dei sostenitori cesenati, con “contatti” e violenze. “Grazie all’immediato ed energico intervento delle forze dell’ordine e del reparto mobile di Padova, che si frapponevano tra le tifoserie, gli ultras venivano allontanati evitando gravi conseguenze e ulteriori problemi di ordine pubblico, permettendo di riportare la calma e consentire poi il regolare svolgimento dell’incontro calcistico” spiega una nota.
Alla luce degli accadimenti descritti, sono state avviate immediate attività di indagine finalizzare a ricostruire nel dettaglio gli accadimenti e ad accertare le responsabilità per l’adozione dei relativi provvedimenti, con la collaborazione preziosa e fattiva del personale della Questura di Padova. Dalle indagini, svolte anche con l’ausilio dei sistemi di videosorveglianza e delle immagini riprese dal personale della Polizia Scientifica, è emerso che gli ultras padovani, per raggiungere lo stadio di Cesena, hanno utilizzato 7 minivan, con cui hanno percorso le strade della viabilità secondaria dopo essere usciti al casello autostradale A14 di Forlì e non a quelli di Cesena e Cesena Nord, presidiati dalle forze dell’ordine per i conseguenti servizi di scorta, nel chiaro intento di eluderne i controlli, e che gli occupanti di uno dei minivan già nel pomeriggio, ancor prima che venissero predisposti i servizi di ordine pubblico, erano giunti preventivamente a Cesena con il fine di effettuare un sopralluogo preventivo nei pressi dello stadio e riunirsi subito dopo con gli altri al casello di Forli per arrivare compatti in zona stadio. Arrivati in via Lombardia (circa 300 metri dallo stadio) avevano lasciato in sosta i minivan con gli autisti in attesa per poi percorrere via Venezia Giulia in direzione stadio con il proposito di effettuare una repentina incursione violenta e poi ritornare sui veicoli e darsi alla fuga.
L’attività di indagine del personale della Digos delle Questure di Forlì e Padova e del Commissariato di Cesena hanno consentito di cristallizzare le responsabilità e consentire al questore Claudio Mastromattei l’emissione di 34 daspo a carico degli ultras padovani. Provvedimento calibrati in relazione alla condotta, ai precedenti penali e di polizia e alla reiterazione di condotte violente assunte in ambito sportivo, che variano tra i 2 e i 10 anni per complessivi 172 anni e, per i casi di ultras già gravati in passato di analoghi provvedimenti, con la prescrizione dell’obbligo di firma durante le partite del Padova. Ben 20 sostenitori individuati sono stati già destinatari, in passato, di daspo per violenze commesse negli stadi e che, in particolare, uno di questi, elemento di spicco degli ultras patavini, sottoposto oggi al divieto per 10 anni con obbligo di firma, aveva già “collezionato” 3 provvedimenti e che, in occasione delle descritte turbative, si è scagliato per primo contro i tifosi cesenati, utilizzando un manganello telescopico anche se veniva poi ripetutamente colpito con pugni e calci, cadendo a terra.
I tifosi responsabili delle violenze saranno segnalati alla competente autorità giudiziaria per i reati di rissa, resistenza a Pubblico Ufficiale, porto di armi improprie, lancio di oggetti, travisamento. “Si tratta di una condotta molto grave che necessita di una “risposta” immediata e robusta da parte delle Istituzioni – commenta il questore di Forlì-Cesena,. Claudio Mastromattei -. Ringrazio, per lo spirito di grande collaborazione, il questore di Padova, Marco Odorisio; la sinergia e l’impegno del personale della Polizia di Stato hanno consentito di individuare tempestivamente i responsabili di violenze pianificate che, solo grazie all’intervento immediato delle forze dell’ordine, non hanno determinato feriti e più gravi turbative all’ordine pubblico. L’inizio del campionato è imminente e non verranno tollerate derive violente. E’ un impegno che assumiamo e non esiteremo, con fermezza, a colpire chiunque intenda trasformare un evento sportivo in un’occasione per assumere condotte brutali e aggressive”.
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